E’ stato presentato oggi al Senato della Repubblica presso la Sala dei Caduti di Nassirya il libro “Una vita in gioco” (Mondadori), che racconta la storia di Stefano Borgonovo, calciatore del Milan e della Fiorentina, colpito dalla SLA e venuto a mancare nel 2013. Una storia di amore, di dolore, di rabbia ma anche di rivincita, raccontata con garbo dalla moglie Chantal: “Se non fosse la mia storia crederei di leggere un romanzo. A volte la realtà supera la fantasia”.
Presenti le autrici, Chantal Borgonovo e Mapi Danna, Paola Severini Melograni, direttore di angelipress.com, che ha moderato la conferenza, Valentina Battistini, coordinatore nazionale Quarta Categoria LND-FIGC, Erminia Ferrari, moglie del grande attore Nino Manfredi, impegnata attivamente nella lotta alla sclerosi laterale amiotrofica accanto all’associazione “Viva la Vita onlus” con la carica di Presidente onorario, Dario D’Ambrosi, attore e fondatore dell’ Associazione del Teatro Patologico, il cui intento è quello di stimolare la libertà creativa dei ragazzi disabili psichici, senza influenzare didatticamente la loro fantasia e la loro sensibilità.
Sono intervenute le senatrici Rosa Maria Di Giorgi, vice presidente del senato e promotrice dell’iniziativa, Anna Maria Bernini, Laura Bignami, Laura Bottici, Emila Grazia De Biasi.
“Una storia drammatica e straordinaria quella che hanno dovuto affrontare con coraggio Stefano e la sua famiglia. Una storia che, come molti fiorentini, ho conosciuto da vicino”. Lo dichiara la senatrice Rosa Maria Di Giorgi che spiega: “Ho molta ammirazione e riconoscenza per questo campione che nella grave malattia che lo ha colpito è riuscito, potendo muovere solamente gli occhi, a mantenere la propria dignità di persona, di marito e padre. E naturalmente ho grande rispetto e ammirazione per Chantal, e per tutti quei familiari che vivono il dramma della malattia di un loro parente, ugualmente capaci di grandi cose, coraggio e dedizione. Nelle prossime settimane affronteremo questi delicati temi contenuti nella legge sul Fine Vita. Il nostro compito è affrontarli con equilibrio, tenendo presente le diverse realtà e le diverse scelte che ogni singola persona che si trova in una condizione di grave malattia ha”.


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