La Commissione Ambiente del Senato ha dato il via libera all’unanimità ad una risoluzione positiva sulla nuova Comunicazione dell’Ue dal titolo ‘Verso un’economia circolare: programma per un’Europa a zero rifiuti’. Lo rende noto la relatrice, la senatrice democratica Laura Puppato, che non esita a definire ‘storica’ la nuova Comunicazione dell’Ue sui rifiuti e ‘non meno rilevanti le decisioni assunte nella risoluzione’. ‘La Comunicazione della Commissione Ue sull’economia circolare – spiega Laura Puppato – ha una portata straordinaria perché definisce l’obiettivo dell’Europa a zero rifiuti inserendolo in quello più ampio della promozione di un’economia circolare, in cui i rifiuti sono considerati materie prime secondarie, quale unica opportunità di ripresa di competitività per il nostro continente. Il documento ha dunque una valenza storica e rappresenta un vero cambio di passo nelle politiche ambientali ed economiche dell’Ue. Il senso è considerare i rifiuti come risorse fin dalla progettazione di oggetti e prodotti, con un ripensamento complessivo dei modelli di produzione e consumo. E’ stato calcolato che ridurre i rifiuti, limitare la crescente insicurezza degli approvvigionamenti sui mercati delle materie prime internazionali e la pressione economica sulle risorse sempre più rare possa produrre entro il 2030 non meno di 2 milioni di nuovi posti di lavoro grazie alle filiere industriali che di creano per il recupero e per la raccolta, permettendo all’Ue di soddisfare in modo autonomo tra il 10 e il 40 per cento la domanda interna di materie prime. Per concretizzare questa prospettiva in Italia la politica deve spostare la tassazione dal lavoro al consumo di materie prime e all’inquinamento, evitando di incentivare ed anzi gravando di costi l’incenerimento e il collocamento in discarica. Sei gli obiettivi di ampio raggio: aumentare la percentuale di riciclo e ridurre fino a cancellare il modello usa e getta, definire fraudolento il sistema della scadenza predefinita nei prodotti e negli elettrodomestici, diminuire del 50% lo spreco di cibo, come prevede già Expo; sostenere anche a livello internazionale il contrasto della speculazione finanziaria sulle materie prime alimentari; migliorare la gestione di rifiuti pericolosi; applicare deroghe al trasporto rifiuti destinati al recupero; aumentare fino al 70% entro il 2020 la differenziata dei rifiuti organici’.
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