‘La riforma del Senato è arrivata al compimento del suo primo fondamentale passaggio, dimostrando che la massima istituzione della Repubblica e’ capace di cambiare ridimensionando sé stessa. Abbiamo lavorato duramente, qualcuno di noi avrebbe voluto fare di più per esempio con una riduzione dei parlamentari che siedono alla Camera dei Deputati e mantenendo l’elezione diretta dei senatori. Personalmente ritengo che un’Italia federata sia il modello cui deve assurgere il Paese. Lo dico non da oggi ma da tempo ormai troppo lungo’. Lo dichiara la senatrice del Pd Laura Puppato. ‘Abbiamo definitivamente tolto un intermedio modello di governance, quello delle Provincie, le cui competenze vanno a comuni e Regioni in virtù di una concentrazione e riduzione di livelli obbligatorio – continua – ma soprattutto abbiamo inserito il concetto di responsabilità in questa Costituzione, grazie soprattutto al lavoro di questi giorni al Senato. Ogni istituzione a qualunque livello deve gestire il bene pubblico con serietà, competenza e onestà: ci sono i costi standard, c’è il potere sostitutivo dello Stato dove corruzione, sprechi e insufficienza di servizi fossero evidenti. In questa riforma c’è il riconoscimento della specificità delle aree montane, delle aree metropolitane, c’è l’abbassamento delle firme per il referendum abrogativo e l’introduzione di quello propositivo, in modo che la proposta popolare, e non solo la capacità di cancellare leggi dello stato, siano realmente un potere in mano al popolo. In questi giorni si sono aggirati fantasmi ben nutriti da secoli di storia italiana, il benaltrismo, la conservazione fine a se stessa, il timore di perdere il proprio ruolo. Ma ha avuto la prevalenza – conclude Puppato – la volontà chiara di promuovere un cambiamento forte che ci renda finalmente capaci di guardare con autorevolezza e coerenza i cittadini’.

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