‘Per garantire l’interesse generale è fondamentale la trasparenza dei processi decisionali anche attraverso il confronto con i gruppi di pressione e le lobbies. L’Europa ha già dato indicazioni in questo senso. Fin dal 2005, la Commissione ha varato l’iniziativa europea per la trasparenza che sostanzialmente riconosce il lobbismo come ‘una componente legittima dei sistemi democratici’, anzi garantisce addirittura un sostegno finanziario a determinati gruppi d’interesse. Nel 2011, inoltre, commissione e Parlamento europeo hanno istituito il registro comune per raccogliere e rendere disponibili le informazioni su tutti i soggetti in grado di influenzare la politica europea. Penso sia giunto il tempo di regolare la materia anche in Italia’. Lo afferma la senatrice del Pd Laura Puppato che ha presentato un disegno di legge, già incardinato in prima Commissione, per regolare l’attività di rappresentanza dei gruppi di interesse. ‘Qualcosa qui da noi è stato già fatto ma appare ancora insufficiente. Già il governo Prodi, nel 2007, aveva proposto l’istituzione di un registro pubblico, e nel mese di aprile 2013, il governo Letta istituì un Comitato di studio che elaborò alcune linee guida, approvate dal Consiglio dei Ministri il successivo mese di maggio. Lo stesso Comitato curò la predisposizione di un disegno di legge che non ebbe esito. E’ ormai riconosciuto da tutti – continua Puppato – che le lobbies svolgono opera legittima persino utile se non meritoria ma che spesso i ‘cosiddetti lobbisti’ non sono appartenenti a propria, regolata categoria e invece di contribuire allo spunto legislativo, finiscono per alterare la concorrenza o per condizionare le decisioni con pressioni discutibili, in forma anonima. Per questo ho presentato un disegno di legge ispirato al modello europeo e americano, affinché si istituisca un apposito registro che fornisca trasparenza al lavoro di chi svolge ruoli pubblici e riceve correttamente i lobbisti, ma anche da parte del ‘decisore’ politico, al fine di evitare ogni conflitto d’interesse’.

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