‘Per vincere definitivamente la partita della corruzione servono alcune forti e determinate decisioni politiche: il Daspo per i politici corrotti, una nuova legge sull’autoriciclaggio e l’anticorruzione che superi anche la legge Severino e soprattutto, come ha preannunciato il viceministro Nencini, una riforma del codice degli appalti che cancelli le norme ‘devianti’ come la ‘legge obiettivo’ e le leggi che bypassano le procedure con motivazioni come le tante teoriche emergenze fin qui usate per segretare le grandi opere ad esempio da emergenza trafficoe ambientale. E necessita fare nostra, quanto prima, la nuova Valutazione Ambientale Integrata emanata dalla UE grazie al lavoro dell’eurodeputato Zanoni. Lo dice la senatrice del Pd Laura Puppato che sottolinea come, ‘alla luce dell’inchiesta sul Mose, per i partiti compreso una parte del nostro Partito Democratico non è il momento dei distinguo, ma quello dei ‘mea culpa’. Nel Pd il processo di riforma è decisamente iniziato con la nuova dirigenza, ma va sostenuto. Senza se è senza ma….finché la classe politica non avrà ultimato la propria rigenerazione, l’Italia non riuscirà a presentarsi come partner affidabile agli occhi dell’Europa e del resto del mondo. Il processo, nonostante tutto, è avviato, ma è ancora embrionale e va sostenuto e accelerato per non ricadere costantemente in un passato da cui sembriamo non riuscire a slegarci’.
‘E’ evidente – prosegue Puppato – che l’Italia non può andare avanti così: il ‘caso Mose di Venezia’ segna il fallimento finale del sistema italiano delle grandi opere, costituito da una triste lista che va dai mondiali di nuoto di Roma, ai cantieri post-terremoto in Abruzzo fino alla Maddalena e all’Expo. Le cose che dico oggi le diciamo in tanti da tempo, basta consultare l’interrogazione che ho presentato insieme a Felice Casson e che anticipava di quasi un anno quanto sta succedendo sul Mose’.

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