“Ho presentato un’interrogazione urgente al ministro dell’Interno e al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali per fare chiarezza su quanto successo a Daouda Diane: dal 2 luglio 2022 non abbiamo più sue notizie. Daouda è un giovane mediatore culturale originario della Costa D’Avorio e residente ad Acate”. Lo dichiara in una nota la senatrice del Pd e responsabile legalità e contrasto alle mafie in segreteria Nazionale Pd, Enza Rando. “Nel giorno della sua scomparsa – aggiunge Rando – aveva girato due video nel cantiere della SGV Calcestruzzi – dove sembrerebbe lavorasse in nero – nei quali denunciava di lavorare senza alcuna protezione se non un paio di vecchie cuffie e una mascherina. In Italia il lavoro sommerso riguarda quasi 3 milioni di persone e nel settore delle costruzioni il numero di irregolari è di circa 230.000 unità. Quanto accaduto a Daouda Diane ha segnato profondamente la coscienza dell’intera comunità destando dolore e sconforto ed è per questo – conclude la senatrice Rando – che ho chiesto che si faccia chiarezza sulla vicenda che ha visto coinvolto Daouda: non possiamo spegnere i riflettori sulla sua storia e abbiamo il dovere di fare chiarezza anche sull’annoso tema del lavoro sommerso che troppo spesso, soprattutto nel Mezzogiorno, coinvolge anche moltissimi cittadini extracomunitari”.
Pubblicato il
in Comunicati Stampa, Giustizia, Lavoro, Previdenza sociale, Regioni, Stampa