“Con il disegno di legge sulla valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti la scuola italiana rischia di fare un passo indietro di decenni. Una dimensione così complessa come la vita a scuola delle studentesse e degli studenti non può essere ridotta a un voto numerico, che per di più pregiudichi l’ammissione ad anni successivi o all’Esame di Stato. La scuola come luogo di formazione della cittadinanza, di dialogo e condivisione può essere smantellato a favore di un modello punitivo?” lo ha detto oggi in aula la Senatrice Enza Rando, componente della commissione Cultura, illustrando gli emendamenti Pd al disegno di legge.
“La volontà di cancellare il voto descrittivo nelle scuole di primo grado fa parte dello stesso disegno punitivo, esattamente il contrario di quanto espresso durante le audizioni dai tanti soggetti del mondo della scuola. Inoltre: garantire l’autorità degli insegnanti nella loro funzione pubblica e accrescere il riconoscimento sociale del loro ruolo non significa rafforzare il loro potere giudicante verso gli studenti” ha continuato Rando.
“Non si risolve il disagio giovanile con l’ossessione per la condotta, servono interventi per l’inclusione. Lo Stato deve raccogliere l’appello dei sindacati studenteschi e investire sul benessere psicologico” ha concluso la Senatrice.


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