“Tra i tanti interventi necessari che davvero servono alla Sicilia e alla Calabria, il Governo parte con il piede sbagliato o meglio con l’opera sbagliata. Il Ponte sullo Stretto è un opera insostenibile ambientalmente ed economicamente. In  Sicilia e in Calabria servono opere e infrastrutture civili e utili per chi si vuole spostare, soprattutto treni e ferrovie. È necessario colmare il gap esistente, realizzando opere ed infrastrutture che colleghino, in maniera ambientalmente sostenibile, le due Regioni del Sud sia al loro interno che al resto d’Italia, a partire dalla modernizzazione e dalpotenziamento della rete ferroviaria. Con questa opera  si continuano a buttare soldi pubblici giù dal Ponte, dopo il miliardo di euro che fino ad oggi sono costati studi e consulenze, stipendi della società stretto di Messina. Senza tener conto che lo Stretto di Messina rappresenta un insieme ecologico e ambientale tra i più ricchi, complessi e importanti dell’intero bacino del Mediterraneo, con peculiarità uniche, comprovate da migliaia di pubblicazioni scientifiche nel corso dei secoli. Il Governo faccia marcia indietro se veramente  vuole puntare sulla transizione ecologica, se vuole lavorare per il rilancio e lo sviluppo del Mezzogiorno e se vuole investire su uso oculato delle risorse pubbliche”. Così in una nota Enza Rando, senatrice indipendente eletta nel Pd, sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto dopo il vertice di stamattina tra il vicepremier e ministro Matteo Salvini e il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto e della Regione Sicilia Renato Schifani.


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