Cantone si contraddice, Bindi ha fatto il suo dovere
Senatrice Lucrezia Ricchiuti, lei è componente della commissione antimafia. Per il presidente dell`anticorruzione Cantone la lista degli «impresentabili» è un errore istituzionale. E così?
No. E gli chiedo: se l`antimafia, in quanto organismo politico, non è quello giusto per fare la verifica sulle candidature, perché la giunta per le autorizzazioni può decidere l`utilizzo delle intercettazioni dei parlamentari? Anche quello è un organismo politico. Usa due pesi e due misure?
Nella lista ci sono persone in attesa di giudizio definitivo, quindi innocenti. Non le sembra un problema?
La commissione si basa su un regolamento approvato da tutti. Lì c`è scritto che chi è giudicato colpevole per determinati reati non dovrebbe essere candidato. I reati sono specificati uno per uno, non se li è inventati Rosy Bindi. Lei ha fatto solo il suo dovere. E se non l`avesse fatto l`avrebbero accusata di non aver applicato il regolamento. Si decidano: o eliminiamo il regolamento, o lo applichiamo.
Il codice antimafia non detta i tempi delle verifiche. Fare uscire la lista l`ultimo giorno è stata una buona idea?
Ma i tempi erano obbligati: per fare la verifica dobbiamo aspettare che le liste siano depositate in prefettura, e questo succede un mese prima del voto. Bindi è partita per tempo, ma poi ce n`è voluto di più perché non esiste un unico casellario giudiziario. Non è certo lei che ha voluto arrivare al venerdì prima del voto per comunicarli. Bindi ha detto: meglio averli diffusi alla fine, per non entrare nella campagna elettorale.
Comunque fino al giorno prima i controlli non erano finiti, quindi i nomi non si potevano diffondere.
Quando a settembre fu approvato il codice antimafia ci furono molte obiezioni dei commissari?
Io non ne ricordo nessuna.
Neanche da parte di Forza Italia, o dei renziani che poi si sono scagliati contro Bindi?
No. Per Forza Italia vale un discorso a parte: non partecipa mai perché non riconosce Bindi come presidente. Comunque nessuno si è alzato per dire che il codice non andava bene.
Invece nei giorni scorsi c`erano contrasti sulla scelta di pubblicare la lista?
Non mi risulta.
Allora perché poi i renziani hanno attaccato Bindi?
Perché hanno la coda di paglia, la situazione gli è sfuggita di mano. Guardi, la storia è questa: Gennaro Migliore (deputato Pd, ndr) è uscito da Sel perché doveva fare il presidente della regione, ma alla fine si è dovuto fare da parte perché in Campania comanda De Luca. Renzi avrebbe dovuto dirgli: ti candidi in ogni caso? Fallo, ma senza il simbolo del Pd. Invece non ha saputo controllare la situazione e adesso De Luca ha vinto le elezioni ma con la spada di Damocle della sospensione.
E però voi avete inserito De Luca nella lista degli «impresentabili».
C`è una frase che lui ha detto e che mi preoccupa. «Bisogna smettere di associare la camorra alla Campania». Avrebbe dovuto dire: io, da presidente, la prima cosa che farò è combattere la camorra.
Cosa pensa della querela di De Luca contro Bindi?
Che lascia il tempo che trova. De Luca voleva le prime pagine.
In questa polemica si sta consumando un regolamento dei conti fra renziani e Bindi. E non solo, anche il presidente Orfini ha detto: “Bindi dovrebbe chiedere scusa alla Costituzione».
Orfini ha detto una cosa fuori luogo. E i renziani straparlano perché non sanno come uscirne. Contino tutti fino a dieci quando parlano di questi temi: nel partito c`è chi rischia la pelle. Abbiano rispetto. Si vadano a vedere qual è stata l`astensione a Casal di Principe, dove avevamo vinto con Renato Natale, il sindaco anticamorra. Lì in una lista che appoggiava De Luca c`era il diretto avversario di Natale.
Bressa dice che per voi dissenzienti la ricreazione è finita.
 Sul ddl scuola abbiamo presentato molti emendamenti per migliorare questa pseudo riforma. Spero che ci ascoltino. Se no non la voteremo. Quanto a Bressa, non so lui, ma io qui lavoro, la ricreazione non l`ho mai fatta.
 Comunque non sarà più tollerato chi non vota la fiducia al governo.
Vedremo. Se sarà, aspetterò che mi buttino fuori. Io sono del Pd, in alcuni casi ho fatto delle critiche, in altri non ho votato alcune leggi. Per governare il partito e il paese più che i muscoli serve il cervello.
II suo capogruppo Zanda ha detto che la legislatura è in mano ai senatori del Pd che devono assicurare la maggioranza «senza riserva». Insomma la legislatura sta sulle vostre spalle?
Sa come lo interpreto? Che hanno già trovato i senatori con cui sostituire i nostri voti, in Forza Italia. Ma se così fosse, cambierebbe la natura della maggioranza, e si aprirebbe un problema grosso come una casa.