‘La nostra economia, le nostre imprese, hanno bisogno di banche efficienti, patrimonialmente solide, a loro agio nel mercato internazionale’
‘Il Governo con il Dl banche ha fatto un passo in avanti nel miglioramento del sistema finanziario italiano’. Lo afferma il senatore del Pd Gianluca Rossi, capogruppo in Commissione Finanze e Tesoro.
‘La riforma delle banche che oggi approviamo – spiega Rossi – si concentra principalmente sulle banche popolari, ma offre misure importante a sostegno alle piccole e medie imprese, all’export e all’ internazionalizzazione, alle start-up e la portabilità dei conti correnti. ‘Nuova Sabatini’, Patent box e fondi di credito sono solo alcuni esempi della volontà di tratteggiare una prima fase di politica industriale svincolata dalla logica dall’emergenza e della contingenza delle singole crisi di settore o di azienda, per rilanciare la competitività e quindi l’occupazione’.

‘Per quanto riguarda l’articolo 1, quello relativo alle banche popolari, va detto – sottolinea il parlamentare – che i ritardi nell’autoriforma di questo sistema a lungo andare hanno reso necessario un intervento come quello intrapreso dal Governo. Sopra una certa dimensione la natura stessa della banca, anche se in origine popolare, si trasforma de facto in una banca pienamente di mercato, destinata a competizioni più ampie, a processi di capitalizzazione più sofisticati e, quindi, ad una gestione del credito molto più ampia e diffusa. La riforma investe le banche popolari con un attivo superiore agli 8 miliardi di euro, ovvero 10 delle 37 banche popolari italiane, le altre 27 banche popolari mantengono l’attuale status giuridico in relazione alla loro dimensione territoriale. Quindi la soglia di legge coglie opportunamente la distinzione tra le due classi dimensionali. La banche di credito cooperativo mantengono la peculiarita’ delle ridotte dimensioni territoriali con la funzione di erogazione del credito a imprese e famiglie del territorio e sono quelle più vicine al sistema europeo della banche locali.
La ratio del provvedimento risiede nello stimolo ad agire rapidamente, non solo per favorire un miglior controllo, ma anche per sviluppare quegli elementi che mancano al nostro sistema per dirsi maturo. La riforma, oltre a facilitare il ricorso al mercato dei capitali da parte delle banche popolari, potraÌ anche migliorarne la gestione, nell’interesse di tutta l’economia nazionale. Temere lesioni allo spirito cooperativo o al legame stretto con un territorio – conclude Rossi – e , nel caso di banche grandi e complesse, anacronistico e in contrasto con la realtà’.

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