“Con questa maggioranza siamo ormai abituati al fatto che ogni volta che si presenta un problema sociale, la risposta immediata è quella dell’introduzione di nuovi reati, aggravanti, aumento delle pene. Non perché, come ha ammesso anche il ministro Nordio, questo porti soluzioni o risultati dissuasori concreti, ma per dare “segnali politici”. In realtà nel decreto sicurezza ci sono tutta una serie di provvedimenti che colpiscono il dissenso e più in generale l’impostazione pluralista delle democrazie liberali. È il caso ad esempio dei blocchi stradali, con cui vengono punite con il carcere condotte passive e generalmente pacifiche, così come per la protesta effettuata in carcere anche con la mera resistenza passiva. Siamo di fronte a un inedito dalla scrittura della Carta Costituzionale. La verità è che con il ddl sicurezza si cerca di introdurre un generalizzato principio di obbedienza e colpire il diritto al dissenso”. Lo ha detto la vicepresidente dem del Senato, Anna Rossomando, intervenendo al seminario “Costituzione e sicurezza. Incontro pubblico a partire dal documento di italiadecide e Magna Carta sul Ddl sicurezza”.


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