“E’ un libro importante, corposo, denso di dati e testimonianze da parte di chi ha vissuto questo istituto dell’ufficio del processo, che è un istituto cardine per l’attuazione del Pnrr che ha degli obiettivi fondamentali che sono quelli del contenimento e della riduzione drastica dei tempi del processo e riduzione dell’arretrato. Ma è anche un’innovazione in un mondo che è già completamente cambiato perché l’ufficio del processo ha come spirito un’innovazione molto importante: è strettamente connesso con l’innovazione tecnologica ed è un modo diverso di organizzare il servizio giustizia”. A fare il quadro di questo istituto, che è considerato un “pilastro” della riforma Cartabia, è la vicepresidente del Senato Anna Rossomando (Pd) a margine della presentazione del libro “L’ufficio del processo”, da lei organizzata a Palazzo Madama insieme all’ex ministra della Giustizia Marta Cartabia. Con l’ufficio del processo, aggiunge, “non c’è più un magistrato che, artigianalmente chiuso nella sua stanza, fa tutto da solo, ma ha una squadra, un’equipe che lo supporta, non solo da un punto di vista dell’organizzazione, ma anche per tutte quelle tecnicalità di cui c’è bisogno per arrivare ad una decisione celere e supportata nel contenuto e nel merito. E’ davvero un momento importante e mi auguro che ci si voglia concentrare su questo tipo di interventi per la giustizia”. “Voglio ricordare che le riforme fatte nella scorsa legislatura in attuazione del Pnrr, che ha degli indirizzi precisi, sono state approvate da una larghissima maggioranza. Quindi bisognerebbe sostenerle, attuarle, facendo in modo che arrivino dei frutti. Viceversa – prosegue Rossomando – mi sembra che questi primi due anni di legislatura abbiano visto il Parlamento forzosamente impegnato su altri argomenti, che riguardano la giustizia, che non mi pare stiano portando a nulla di quello che interessa i cittadini e cioè una giustizia più celere, più funzionante e che davvero renda accessibili e attuabili i diritti che sono costituzionalmente protetti”. “Non mi sembra – sottolinea la Dem sollecitata dai giornalisti – che sia praticato quel dialogo tra le forze presenti in Parlamento e gli attori e i protagonisti della giustizia che è fondamentale per qualsiasi intervento. E mi preoccupa il fatto che lo scontro venga ricercato con affermazioni molto dirompenti e mi preoccupa anche il fatto che vengano scritti provvedimenti palesemente in contrasto con la normativa nazionale e di rango costituzionale ed europea”. “E siccome è palese questo contrasto – afferma Rossomando – se lo si fa ugualmente c’è anche la responsabilità nel creare un conflitto tra i poteri dello Stato che è ben diversa da quella dialettica che è invece molto salutare” e che servirebbe a fare riforme condivise.


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