‘La strategia economica indicata dal Def è molto chiara ed è altrettanto chiaro che rappresenta una discontinuità rispetto al passato: si passa infatti dalla recessione a una strategia di crescita, aiutata da fattori esterni quali il quantitative easing, la riduzione dei tassi di interesse dello spread, il miglioramento del rapporto tra euro e dollaro, e il basso prezzo del petrolio’. Lo ha dichiarato il senatore Giorgio Santini (Pd), capogruppo in commissione Bilancio, intervenendo oggi durante il dibattito sul Def. ‘Nel Def – ha spiegato Santini – si punta soprattutto sull’aumento della domanda interna dei consumi e degli investimenti. Per questi ricordo il meccanismo della garanzia sugli investimenti stessi e il sostegno al credito, punto fondamentale per superare il fardello delle sofferenze bancarie. Da qui deriva un intervento incisivo per sostenere lo sforzo degli investimenti che i privati dovranno fare sia nel settore privato delle Pmi, sia nel settore pubblico, alla luce del piano Juncker’.
‘Sul tema pubblico – ha detto ancora il parlamentare Pd – sarà importante liberare gli investimenti nel territorio. La finanza locale è un punto delicato ma anche di potenzialità. Dobbiamo superare i criteri del patto di stabilità e ricreare quel circolo virtuoso che può dare un apporto importante a rimettere in moto gli investimenti. Quanto all’occupazione, dobbiamo continuare con le azioni messe già in atto con il Jobs act e anche valutare seriamente la possibilità, visti i dati odierni che confermano il successo della misura, di mantenere l’incentivazione per le assunzioni a tempo indeterminato anche oltre il 2015. Sulla tassazione il Def assume l’impegno molto serio, duro, esigente di eliminare le clausole di salvaguardia. Se proseguiamo – ha concluso Santini – sulla strada indicata dal Documento, gli obiettivi potranno essere raggiunti e forse anche migliorati’.

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