“Sono passate poco più di 24 ore dal referendum e il Presidente Zaia con un colpo di mano cambia le carte in tavola e ripropone il trattenimento dei 9/10 delle risorse ed il Veneto Regione a Statuto Speciale , del tutto incurante dei limiti posti della Corte Costituzionale che aveva bocciato entrambi questi quesiti referendari. Dimostra così’ di tenere in scarsissima considerazione il voto dei cittadini veneti. A dichiararlo il Senatore dem Giorgio Santini, che aggiunge: “A chi come noi ha chiesto un voto favorevole al referendum questa scelta di Zaia appare non solo una mancanza di rispetto verso i tanti cittadini favorevoli ma anche un grave pregiudizio per un positivo il negoziato con lo Stato e l’ottenimento della maggiore autonomia prevista dall’art.116 terzo comma. I due diktat di Zaia sono irrealizzabili e vengono, tuttavia, branditi come potenti armi di creazione di consenso politico ed elettorale e al tempo stesso come elementi di maggiore distanza e contrarietà nei confronti dello Stato”.

“Sul trattenimento dei 9/10 – ricorda Santini –  che la Corte Costituzionale motivo’ in questo modo la bocciatura : ‘I quesiti in esame profilano alterazioni stabili e profonde della finanza pubblica incidendo sui legami di solidarietà tra la popolazione regionale e il resto della della Repubblica . Pertanto i due quesiti investono in pieno … alcuni elementi strutturali del sistema nazionale di programmazione indispensabili a garantire sia la coesione che l’unità giuridica ed economica della Repubblica’. La presentazione di un disegno di legge costituzionale per il Veneto Regione a Statuto Speciale non è realizzabile né sotto il profilo dei tempi (la legislatura finisce tra pochi mesi ) né attiene alla volontà del Governo bensì del Parlamento che dovrebbe discuterlo nella prossima legislatura ed eventualmente approvarla con la maggioranza dei 2/3.

Questa richiesta agirà, dunque, solo come ‘manifesto politico’ e rischia di essere elemento di forte perturbazione del negoziato tra regione e Governo”.

“Nel giorno in cui il premier Gentiloni garantisce piena disponibilità per un negoziato costruttivo tra lo Stato e il Veneto , dal Presidente Zaia arrivano fatti pesanti come macigni, con l’obiettivo di far naufragare il negoziato, addossandone ad altri la responsabilità. I tanti cittadini veneti che hanno votato SI per una maggiore autonomia come previsto dalla Costituzione -conclude Santini – non apprezzano questa scelta di Zaia e chiedono un rapido inizio del negoziato conforme al quesito referendario che ha ottenuto oltre il 57% dei voti”.


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