La senatrice Daniela Sbrollini “Dopo l’assemblea di Salvini e Di Maio, tra speranze e delusioni”.
“Anche ieri abbiamo toccato con mano che ci troviamo di fronte alla disperazione di migliaia di persone.
Rispetto alle aspettative che Ugone aveva creato, a dire il vero, un po’ di delusione l’ho provata.
Troppe persone sono rimaste fuori, non tutte le Associazioni a difesa dei risparmiatori sono state coinvolte in una occasione così importante, non ci sono stati passi avanti decisivi e concreti.
Ingenuamente pensavo e speravo che i due Viceministri avrebbero portato parole certe, che finalmente venissero spiegati questi tanto attesi decreti attuativi. Invece anche ieri solo promesse e certezze declinate al futuro. Faremo, scriveremo, restitueremo, dell’Europa ce ne fregheremo. Unico dato condiviso l’individuazione del nemico comune: Consob e Bankitalia.
Invece nessuna spiegazione, nessun modulo da compilare, solo promesse.
Dopo un anno dalle promesse elettorali in cui si diceva che si sarebbe ridato “tutto e subito”, qualche dubbio legittimo viene. E anche un po’ di delusione rispetto alle aspettative della vigilia.
Però continuiamo a sperare.
Speriamo. Perché qui ci troviamo di fronte alla disperazione di migliaia di persone; ad una gestione truffaldina di banchieri; alla “disattenzione” irresponsabile degli organi di controllo; ad una giustizia civile che è troppo lenta per chiamarla giustizia!
Speriamo. Perché qui bisogna lavorare tutti, a prescindere dalle posizioni politiche, per un risultato concreto. Il Decreto attuativo che prevedeva una dotazione di 100 milioni di euro, aveva il valore della concretezza. Era stato votato da tutti in Parlamento.
Oggi si crede di potere fare di più? Benissimo. Sono dispostissima a collaborare.
Chiedo però che le norme applicative siano scritte bene, non siano contestabili. Bisogna individuare un “arbitrato indipendente”, come avevamo scritto nel decreto di un anno fa, ad esempio una figura di Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione). Perché quando Di Maio e Salvini dicono che se ne infischiano dell’Ue, che tanto i vertici europei cambieranno dopo le elezioni, fanno una scommessa su risultati elettorali che potrebbero essere diversi dalle loro aspettative. Perché comunque ci vorrà un altro anno, minimo, tra “lettere e letterine” spedite da Italia a Bruxelles e viceversa. Perché con la brutta aria di recessione che tira i conti finanziari non tornano e vedo una situazione complicata che avanza.
Non vorrei mai che i risparmiatori, dopo essere stati truffati dalle banche venissero ora truffati dai politici che promettono l’impossibile”.


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