Il Ministro Toninelli si dichiara “stanco di essere contestato su delle opinioni”, ma il vero problema che è il Paese che è stanco di pagare pegno sulle sue lungaggini e sulle sue incertezze. Ha bisogno di guardare i numeri? Ma Caro Ministro, quando uno decide che vuole Governare, sulle iniziative già da molti anni messe in cantiere deve arrivare con delle sue certezze.
Non può imbalsamare una opera strategica per mesi e mesi, bloccando denari, aziende sotto contratto, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro, il futuro di un paese.
Certo il progetto deve essere rispettoso quanto più possibile dell’ambiente e, se serve, deve essere corretto. Ma da questo a pensare che si possa tornare indietro, come niente fosse, qualsiasi persona di buon senso capisce che non è più tempo.
Purtroppo il buon senso non sembra guidare Toninelli. Non solo su questa questione. Certamente su questa questione.
Con un grande slancio di genialità politica, il Primo Ministro Conte dice che “Tutto il governo si esprimerà sulla Tav” confessando di non aver ancora letto il lavoro istruttorio.
Il mondo va veloce e le nostre aziende non si possono permettere governanti apprendisti che invece che governare il Paese con idee chiare, ogni giorno manifestano dubbi su tutto.
Rimane peraltro stupefacente che un Partito di governo come la Lega scenda in piazza e chieda un referendum per capire se un’opera tale debba essere fatta. Ha sempre sostenuto una posizione che ora vuole ribadire? E allora che decida.
Il Paese un anno fa ha detto che devono governare. Lo facciano, democraticamente rispettando le opposizioni, ma lo facciano.
Invece umiliano il Parlamento, sbeffeggiano le opposizioni, lanciano proclami, indietreggiano su tutto e non decidono nulla.


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