“Ogni giorno ha la sua pena. Dopo l’omertà sull’email della Muraro indagata, ora si scopre che Luigi Di Maio sapeva anche della falsificazione di duemila firme avvenuta nel 2012 a Palermo in occasione delle amministrative. E lo ha saputo grazie a una mail anonima, anche se nel servizio delle Iene ha fatto finta di cadere dalle nuvole. Chi grida ‘onestà’ e ‘trasparenza’ nelle piazze vive in realtà una contraddizione perenne e lo fa a spese di quei cittadini che, ignari di questa doppia morale, hanno votato il Movimento 5 Stelle. Ma alla fine tutti i nodi vengono al pettine. E Luigi Di Mail colpisce ancora”. Lo afferma il senatore del Pd Francesco Scalia.