‘Il Governo mantenga gli impegni presi sul parco archeologico di Sibari’. Lo affermano i parlamentari del Pd Andrea Marcucci, Rosa Maria Di Giorgi e Vincenzo Cuomo, rispettivamente presidente e componenti della commissione Cultura a Palazzo Madama, che aderiscono a ‘La primavera di Sibari, l’iniziativa organizzata con il maestro Giancarlo Cauteruccio dall’Università e dal Quotidiano della Calabria venerdì 11 aprile. ‘Nei mesi scorsi – precisano i parlamentari che sul tema hanno depositato una interrogazione urgente al ministro Dario Franceschini – la Commissione Istruzione Pubblica, Beni Culturali del Senato ha approvato, a conclusione dell’affare assegnato sul Parco archeologico di Sibari, una risoluzione che impegna il Governo a garantire che il Parco archeologico di Sibari possa tornare al più presto alle condizioni precedenti all’alluvione del gennaio 2013 che ha colpito l’intera area causando ingenti danni e disagi. A seguito dell’esondazione del fiume Crati sono stati stanziati 5 milioni di euro (4 milioni di euro dal Commissario straordinario per il rischio idrogeologico e 1 milione di euro dalla Provincia di Cosenza) per la sistemazione idraulica, che, tuttavia, interesserà solo un tratto molto limitato del corso del fiume. Inoltre, il Mibact ha stanziato 300 mila euro per superare l’emergenza, aspirando lo strato superficiale di fango e ristabilendo la fruibilità del sito. Secondo il Soprintendente regionale sono tuttavia necessari ulteriori interventi e stanziamenti per circa 5 milioni di euro (aggiuntivi rispetto ai 2 milioni stanziati per gli interventi post alluvione) per di rimuovere il fango essiccato che ha coperto l’intero sito, ripristinando almeno lo stato precedente all’alluvione’. ‘Vogliamo sapere dal governo – chiedono i parlamentari dem – quale sia lo stato in cui versa attualmente il sito archeologico di Sibari e quale siano state, fino ad ora, le iniziative volte a soddisfare gli impegni contenuti nella Risoluzione, approvata nella Commissione VII del Senato in data 5 febbraio 2014, che chiede al governo di intervenire sugli argini del Crati per impedire che possano verificarsi nuovamente devastazioni; ad assicurare la prosecuzione degli scavi; a valorizzare il sito archeologico anche al fine di contribuire alla crescita economico-sociale dei territori coinvolti, potenziando le infrastrutture connesse al sito per consentire la facile accessibilità al sito e incentivare il turismo; e impegna il Dicastero competente a vigilare sulla trasparenza e regolarità degli appalti necessari al recupero e alla valorizzazione del sito archeologico di Sibari.’

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