“Abbiamo presentato un’interrogazione alla Rai sul grave squilibrio a favore di Matteo Salvini nelle trasmissioni di Raitre, nei tempi gestiti direttamente dagli esponenti politici. Visto che la questione ha attirato molta attenzione in rete e sui social network, dopo essere stata sollevata dal collega Michele Anzaldi, ci auguriamo che la Rai voglia chiarire in tempi brevi”.
E’ quanto dichiarano i parlamentari del Partito democratico componenti della commissione di Vigilanza Rai Lorenza Bonaccorsi e Laura Cantini, e il presidente della commissione Cultura del Senato, Andrea Marcucci, annunciando di aver depositato l’interrogazione.
 
“A quanto risulta dai dati che l’Osservatorio di Pavia –è scritto nell’interrogazione – fornisce settimanalmente alla Rai e alla commissione parlamentare di Vigilanza, nel periodo tra il 17 gennaio e il 13 febbraio, il Leader della Lega Nord, l’On. Matteo Salvini, avrebbe avuto su RaiTre circa 4.723 secondi di cosiddetti tempi di parola (Tgd, tempo gestito direttamente), ovvero gli spazi tv in cui l’esponente politico parla direttamente ai telespettatori sulla rete; il Presidente del Consiglio e Segretario del Partito Democratico risulterebbe aver ricevuto nello stesso periodo sulla stessa rete circa 2.561 secondi di spazio; paragonato allo spazio ricevuto sulla stessa rete e nello stesso periodo da altri leader dell’opposizione – Giovanni Toti, consigliere politico di Forza Italia, ha avuto 667 secondi, mentre Nichi Vendola, leader di Sel, 1.221 secondi – la differenza risulta quasi abissale; considerato che la Lega Nord ha preso il 4,09% alle elezioni Politiche del 2013 e il 6,2% alle elezioni Europee del 2014 contando 20 deputati (il minimo per un gruppo parlamentare) e 15 senatori, pari rispettivamente al 3% e al 4,5% delle Assemblee”.
“Tutto ciò premesso – conclude l’interrogazione – si chiede di sapere se non si considerino tali dati uno squilibrio in termini assoluti e se riferito ai dati elettorali; se le figure preposte al controllo siano a conoscenza dei suddetti dati e che misure intendano intraprendere per correggere tali dati; quali siano le motivazioni di tali squilibri”.

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