“Il decreto Sud contiene una serie di norme utili alle imprese e alle istituzioni, ma la norma sui Consorzi Agrari non ci convince. La norma approvata in Commissione, nel suo complesso, è stata rappresentata come un’essenziale apertura a forme di finanziamento esterno, attraverso la costituzione di una società di capitali che eserciti funzioni strumentali al perseguimento delle finalità istituzionali dei consorzi agrari, nell’interesse dei propri soci cooperatori. Non ci convince affatto”. Lo dicono i senatori del Pd Stefano Vaccari, Massimo Caleo, Leana Pignedoli e Maria Teresa Bertuzzi.
“Avevamo proposto a firma Vaccari e Caleo di cassare questo riferimento dal decreto – spiegano – perché estraneo per materia con il decreto. Per questo abbiamo presentato un emendamento all’articolo 2, che è stato bocciato. Il settore, data la situazione finanziaria di criticità che connota diversi consorzi, aveva bisogno di una risposta concertata e condivisa tra i diversi soggetti del settore. In particolare, le costituende società, incrementando la capitalizzazione dei consorzi conferenti ed alleggerendo l’esposizione debitoria degli stessi – concludono i senatori del Pd – si dice avranno la possibilità di finalizzare risorse su investimenti necessari. Lo riteniamo un precedente rischioso per il rispetto del principio mutualistico”.


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