Da azienda venga ripensamento su annunciate chiusure
‘La paventata chiusura di cinque raffinerie in tutta Italia e l’annuncio di un processo di ridimensionamento dell’industria chimica nelle strategie del gruppo ENI hanno portato a uno sciopero nazionale dei lavoratori del settore, un comparto fondamentale del nostro patrimonio manifatturiero. Una strategia che, ove confermata dal nuovo management di ENI, sarebbe assolutamente inaccettabile poiché porterebbe ad un serio indebolimento della storia industriale e delle stesse prospettive della più grande azienda partecipata dallo Stato ed é per questo che auspichiamo che dai vertici dell’azienda venga un serio ed immediato rispensamento’. Lo dichiarano i senatori del Pd Annamaria Parente, Salvatore Tomaselli e Giorgio Santini, capigruppo rispettivamente in commissione Lavoro, Industria e Bilancio, che questa mattina hanno ricevuto le segreterie nazionali dei sindacati del settore chimico Filctem, Femca e Uiltec, in presidio davanti a Montecitorio.
‘Esprimiamo – proseguono Tomaselli, Santini e Parente – la nostra vicinanza alle migliaia di lavoratori toccati dalle decisioni dell’Eni e sollecitiamo con forza che anche dal Governo venga un deciso segnale di attenzione alla vertenza, dando seguito all’impegno già profuso in queste settimane. La chimica è, infatti, per l’Italia un asset industriale e produttivo fondamentale e per questo – concludono i parlamentari democratici – tale settore deve mantenersi integro, competitivo e fonte di occupazione’.

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