“Abbiamo chiesto che venga ritirato l’emendamento che introduce una tassa comunale annuale per i proprietari di cani non sterilizzati, presentato alla Camera alla Legge di Bilancio 2017. Riteniamo, infatti, che la proposta, come formulata, non sia adeguata a contrastare il drammatico e crudele fenomeno del randagismo. Pesa, invece, irragionevolmente, sulle significative spese che i proprietari di animali già affrontano per cure e farmaci veterinari”. Lo rende noto la senatrice Silvana Amati, responsabile Pd Tutela e Salute Animali, che ha inviato la lettera al primo firmatario dell’emendamento, Michele Anzaldi, al Presidente del Gruppo Pd della Camera, Ettore Rosato, e al Presidente della Commissione Bilancio, Francesco Boccia, sottoscritta dalle senatrici Pd Monica Cirinnà, Manuela Granaiola e Daniela Valentini.

“L’emendamento esclude, tra l’altro, alcune categorie particolarmente a rischio, come i cani che custodiscono greggi e edifici rurali. Siamo fermamente convinte che le campagne di sterilizzazione siano essenziali per combattere il randagismo. Riteniamo, però, che non sia l’introduzione di una tassa a determinarne l’efficacia. Dovrebbero essere previste, piuttosto, convenzioni o meccanismi premiali per visite veterinarie e sterilizzazioni di cani di famiglia, cani senza padrone e vaganti. Misure di questo tipo comporterebbero una significativa riduzione delle spese per gli enti locali nel medio e lungo periodo e neutralizzerebbero il crudele business dei canili lager”.


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