“Non e’ condivisibile la proposta avanzata in queste ore sulla revoca della cittadinanza. Una proposta utile alla destra forse ad alimentare consenso populista e spiccio su questioni cosi’ delicate, ma certamente incapace di dare una risposta strutturale ed efficace. I processi di integrazione infatti restano l’unico e concreto antidoto per affrontare e risolvere le problematiche legate alla sicurezza pubblica. Processi che costituiscono la via maestra da seguire per contrastare efficacemente la marginalizzazione sociale, che puo’ diventare terreno fertile per lo sviluppo di fenomeni violenti e comportamenti criminali che sono indipendenti dalla nazionalita’, come dimostrano i dati. Privare gli individui dei diritti civili e politici non solo rischia di alimentare ulteriormente questa marginalita’, ma compromette anche i percorsi di recupero e rieducazione, processi essenziali per il reinserimento sociale. E’ importante sottolineare come una logica punitiva risulti non solo contraria al principio di rieducazione, che e’ il vero senso della pena secondo quanto sancito dalla Costituzione, ma anche completamente inefficace nel raggiungere l’obiettivo di una societa’ piu’ sicura e coesa. Si rischia infatti di ottenere l’effetto opposto rispetto a quanto desiderato: anziche’ rafforzare la sicurezza, potrebbero infatti aumentare la marginalizzazione e l’alienazione sociale intaccando la possibilita’ di recupero e reintegrazione”. Cosi’ in una nota le componenti del Pd della Commissione Femminicidio.


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