“Le misure per le famiglie di cui si vanta oggi la Premier Meloni sono del tutto insufficienti, dedicate a una ristretta minoranza, fatte a spot e miopi, senza una visione di futuro. Alla terza finanziaria, la Premier continua a fare propaganda, dopo che sulla manovra hanno espresso forti critiche tutte le organizzazioni sociali, le istituzioni e i sindacati, dal Gimbe a Bankitalia, passando per Confindustria e per l’Anci. E’ una manovra che non punta con coraggio sulle donne e sui giovani, come dovrebbe”.
“Gli asili nido, per esempio, specie al Sud – proseguono le senatrici Pd – vanno costruiti e ne va finanziata l’attività, mentre il governo ha tagliato questo obiettivo nel Pnrr, per cui il futuro è un mistero. In manovra c’è molto poco per le lavoratrici e soprattutto per aumentare l’occupazione femminile, vero volano di sviluppo. Le misure sono orientate e premiano le famiglie con una divisione tradizionale dei ruoli. Il quoziente familiare scoraggia il secondo percettore di reddito, cioè la donna. L’aumento del congedo parentale di un mese all’80 per cento, che è meglio di niente, non inciderà sulla condivisione del lavoro domestico e di cura, perché lo prenderanno le madri, che guadagnano meno dei padri. Pensare poi che il bonus bebé possa invertire la denatalità significa non aver compreso qual è la situazione delle giovani coppie e delle ragazze nel nostro Paese”.