matt pa alba
‘La notizia uscita oggi sul quotidiano La Repubblica sull’assegnazione della scorta a un bambino di soli 9 anni, figlio di un Pubblico ministero di una Direzione Distrettuale Antimafia in Sicilia, in quanto vittima di minacce di morte da parte di uno dei più sanguinari boss mafiosi, è agghiacciante’. Lo affermano le senatrici Donella Mattesini, capogruppo Pd in commissione Bicamerale Infanzia e le colleghe Venera Padua e Donatella Albano, quest’ultima componente anche della commissione Antimafia, è intervenuta su questo nell’Aula del Senato, a fine seduta.
‘Il boss, che dalle intercettazioni ha utilizzato con inaudita ferocia le seguenti parole: ‘Mancu a semenza ave ristari’ (neanche il seme deve restare) – sottolineano le senatrici – è lo stesso che ha già ordinato dalla cella l’uccisione del padre magistrato, il quale ha avuto il merito di sventare il diabolico piano del boss di diventare falso pentito. Sono parole sconcertanti quelle del boss che evidenziano come la mafia si spinga a utilizzare una ferocia e una violenza senza pari anche nei confronti dei bambini, bambini che una volta erano tutelati dal codice d’onore dei mafiosi stessi. E’ ancora impresso nella memoria di tutti noi l’omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo, avvenuto per ordine di Giovanni Brusca nel 1996 e dei troppi bambini che in questi anni sono stati uccisi perchè figli di pentiti’.
‘Questi episodi – aggiungono le senatrici – ci dicono che non si può abbassare la guardia, per questo invitiamo il governo a rafforzare misure di contrasto già in atto a una mafia in continua evoluzione ma sempre molto presente. Allo stesso tempo abbiamo chiesto con una lettera alle Presidenti delle commissioni Bicamerale Infanzia e Antimafia, Brambilla e Bindi, un impegno cogente per un lavoro approfondito delle due commissioni e una sinergia delle azioni da intraprendere affinchè i nostri bambini non debbano più vivere nella paura e morire per mano mafiosa ma piuttosto acquisire una cultura civica di libertà e lotta alla criminalità organizzata’,concludono le senatrici Pd.

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