– “Nella fondamentale tornata amministrativa
del prossimo 12 giugno, anche nel Lazio, così come in molte altre
parti d’Italia, partiamo con l’handicap, quello del dato disastroso
del voto di cinque anni fa, nel 2017, il punto più basso mai toccato
dal Partito democratico. In 52 centri importanti dove si voterà, il Pd
e il centrosinistra non ne governano nemmeno uno”. Così il senatore
Bruno Astorre, segretario regionale del Pd Lazio, intervenuto ai
microfoni di Radio Immagina, la web radio dem.
“In molti comuni si ripeterà l’esperienza positiva, sperimentata in
Regione, di quello che possiamo chiamare per comodità campo largo. In
Regione la collaborazione con il movimento 5 stelle, a partire da
quella con le assessore Roberta Lombardi e Valentina Corrado, è
proficua. Ora dobbiamo vedere cosa riusciremo a strappare alla destra
il 12 giugno. In ballo ci sono 16 miliardi di fondi europei per
cambiare in meglio i nostri territori. Investimenti per diminuire i
divari tra la capitale e le aree interne, per investire nella
formazione, a cominciare da quella professionalizzante, per investire
in infrastrutture materiali e digitali”.
“Vorrei sottolineare un ultimo dato: nei comuni del Lazio al voto,
abbiamo selezionato i candidati sindaco con e senza primarie. E in
ogni realtà non c’è stata polemica alcuna, anzi si è cementata
un’alleanza. Questo per sottolineare l’utilità dello strumento
primarie che, appunto, sono uno strumento e non un fine”.


Ne Parlano