Io non so come stanno le cose nel Parlamento: il Papa non si immischia nella politica italiana…Ho detto ai vescovi: il Papa è per tutti e non può mettersi in politica”. La guerra fatta a pezzi, il dialogo con gli ortodossi, gli scenari geopolitici, il rapporto con gli Imam spirituali del Cairo, il rapporto con le donne,
il giudizio sull`aborto che “non è un male minore”, la condanna di Trump sull`immigrazione: questi alcuni dei temi importanti dell`intervista del Papa nell`aereo che lo riportava a Roma. Eppure, di fronte a questo
scenario così denso di problemi e gravido di questioni, l`attenzione è rivolta a cosa dice il Papa sui numeri
del Senato italiano a proposito della legge sulle Unioni civili. Sì importante, simbolica, in scandaloso ritardo e via elencando tutto il dicibile, ma ormai oggetto di morbosa ed estenuante attenzione. E segno di
irrimediabile provincialismo.
Eppure, alla domanda, fatta con la consueta malizia, volta a carpire dichiarazioni succose ai pontefici
stanchi nei viaggi di ritorno, Bergoglio risponde riuscendo a stupirci ancora una volta per la franchezza, schietta e diretta. Non dotte disquisizioni sulla non inggrenza e le necessarie distinzioni di piani, ma un semplice e diretto: “il Papa non si immischia nella politica italiana”. Un “non mi immischio nella politica” che per efficacia sta al pari del “chi sono io per giudicare”. Un`efficacia che taglia la testa al toro alle stantie polemiche, trite e ritrite, sulle ultime dichiarazioni del cardinal Bagnasco. Se c`era ancora bisogno di dirlo, il Papa ripete seccamente che non ha nessuna intenzione di intervenire non per indifferenza ai principi ma perché si fida delle coscienze adulte: “Ciascun parlamentare deve votare secondo la propria coscienza ben formata. Ben formata non è la coscienza di quello che mi sembra meglio in quel momento”.
Se sul terreno delle scelte della politica italiana in materia di amore e sessualità il Papa non si immischia,
si dimostra invece tutt`altro che impolitico nella condanna di Trump o quando si consente che le persone vengano usate come merci, quando si erigono muri per bloccare gli immigrati. Se dunque il non immischiarsi nella politica italiana è, diciamo, ormai scontato e dovuto, ciò che suona davvero inedito è lo scontro aperto con l`esponente politico americano. Per il quale non ci sono distinzioni di piani, cautele e distinguo. Qui la laicità salta, in nome del tradimento di dirsi cristiani: non lo si può essere se si riducono le persone a merce e a strumento dei propri egoismi. Qui viene fuori l`anima potente e latino americana di questo straordinario Papa, tutto politico.


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