“Contro violenza, discriminazioni, stereotipi e linguaggi sessisti l’impegno di Rai e mondo dell’informazione deve diventare quotidiano” così la senatrice Valeria Fedeli, capogruppo Pd in Commissione di Vigilanza Rai in un articolo pubblicato su Huffington Post nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. “Ancora troppe donne vittime di femminicidio e violenza. Ancora soprattutto tra le mura domestiche. Ancora, nella stragrande maggioranza dei casi, per mano di conviventi – scrive la senatrice dem tornando a sollecitare l’adozione di un piano straordinario per l’occupazione femminile “che metta le donne nella condizione reale e concreta di poter decidere, di essere libere e autonome anche nell’affrontare un percorso di allontanamento da situazioni di violenza, che favorisca inoltre il superamento del gender gap a partire dalla presenza di competenze ed esperienze femminili ai vertici aziendali, delle istituzioni, degli organi di informazione, delle diverse organizzazioni”. “Oltre alla scuola – si legge ancora – una responsabilità decisiva la ricoprono le operatrici e gli operatori dell’informazione e il mondo della politica (…) Le parole, come le stesse vittime di violenza spesso hanno sostenuto, possono far male anche più di uno schiaffo perché arrecano le ferite più difficili da curare, quelle contro l’intimità, la dignità, l’onore di una persona. Parole, e anche immagini, non vanno mai usate come pietre, come armi per ferire, demolire, colpire. Il mondo dell’informazione si è dato negli anni regole e codici deontologici ma giornali, siti web, televisioni ancora troppo spesso diventano casse di risonanza di stereotipi e pregiudizi. Bisogna cambiare il linguaggio del racconto, dell’informazione e anche della politica. Un appello a tutti i giornalisti ma che in particolare sollecito la Rai, come servizio pubblico, a recepire. Anche per questo, come donna, come parlamentare e come capogruppo Pd nella Commissione di Vigilanza ho più e più volte invitato l’azienda ad affrontare il tema di un riequilibrio nelle responsabilità dirigenziali, nella valorizzazione delle competenze femminili, per il superamento del gender gap e quindi anche nella scelta di contenuti e proposte utili a contribuire alla battaglia contro ogni forma di violenza e discriminazione contro le donne”.


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