Nessuna tentazione di voto anticipato e nessuna preclusione al dialogo con il centrodestra, se “farà chiarezza” sul nome di Berlusconi che non può essere sul tavolo, perché assieme bisogna scegliere un nome che “unisce, non divide”. Così Simona Malpezzi, capogruppo del Pd al Senato, in una intervista al Corriere della Sera. Nella riunione del 13 gennaio “il segretario chiederà un mandato forte per guidare tutta la nostra comunità in questo snodo cruciale”. Con un punto fermo: “Nessuno può darci lezioni di responsabilità”.
“Noi abbiamo sempre parlato di metodo condiviso per arrivare ad un nome non divisivo, di alto profilo, europeista. Mai come in questo momento c’è bisogno di eleggere un presidente con la maggioranza più ampia possibile. Il nome di Berlusconi non favorisce questo metodo. In una fase come questa mi immagino un tavolo condiviso ma, per sedersi tutti insieme c’è bisogno, appunto, di un metodo condiviso che porti ad un profilo non di parte. Quindi prima Salvini dovrebbe fare chiarezza con il centro destra sul nome di Berlusconi”.
“Diciamo dall’inizio di questa fase, in cui mai abbiamo fatto nomi, – continua la Malpezzi – che l’elezione del presidente della Repubblica deve avvenire mettendo al contempo in sicurezza la continuità dell’azione di un governo che sta facendo molto bene. A prescindere dai nomi”.
“Il Pd è stato ed è il partito che con più serietà sostiene il governo. Abbiamo chiarissimo l’orizzonte che si profila per il nuovo anno: gestione della pandemia, attuazione del PNRR, le sfide europee come la riforma del Patto di Stabilità. Per tutte queste ragioni riteniamo che la legislatura debba concludersi alla sua scadenza naturale. Il Paese ha bisogno di stabilità anche perché è un Paese che sta crescendo. Sulla responsabilità il Pd non prende lezioni”.
E sull’ipotesi di un bis di Sergio Mattarella al Colle la senatrice dem conclude: “La scelta di non partire dai nomi vale ancora di più se il nome che si prova a mettere sul tavolo è quello del presidente Mattarella. Per quello che rappresenta e per le parole chiare che ha detto”.


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