“L’approvazione, con il miglioramento di vari emendamenti introdotti, della legge di conversione del decreto 9/2022″ recante misure urgenti per arrestare la diffusione della peste suina africana (PSA)” è una buona notizia per i territori interessati. Il decreto era già una buona norma sia per i suoi contenuti, sia perché nel decreto sostegni ter, recentemente approvato, all’articolo 26 erano già stanziate risorse finalizzate sia per interventi di biosicurezza per gli allevamenti suinicoli, sia per i danni che ne potrebbero derivare alla filiera, ma i miglioramenti introdotti con il lavoro in Commissione ne hanno sicuramente migliorato la operatività e l’efficacia. La ridefinizione del ruolo del Commissario anche in rapporto alle funzioni delle Regioni e degli enti locali, la sua dotazione di risorse, 10 milioni, per le recinzioni e gli interventi di contenimento e di segregazione dei cinghiali nelle aree infette, ed i chiarimenti normativi delle modalità attuative delle stesse, sono sicuramente un grosso passo in avanti. Rimane il rammarico di non aver potuto lavorare con strumenti più efficaci sulla prevenzione, come con molti emendamenti avevamo chiesto, e come peraltro chiedeva lo stesso manuale di emergenza del 2021, operando per ridurre la presenza di cinghiali, intervenendo di fatto solamente con strumenti ordinari e solo sull’emergenza e sulla situazione contingente. La norma approvata è una buona norma, ma deve essere solo un primo, importante, passo nella giusta direzione che è quella di rimuovere i rischi di infezione, anche riducendo l’eccesso di presenza di cinghiali. Anche perché il tema dei danni all’agricoltura e della incidentalità stradale, anche se solo potenzialmente connesse alla emergenza in atto, rimangono da affrontare e ne potrebbero rappresentare un focolaio potenziale”. Lo dichiara il senatore del Pd Mino Taricco, capogruppo in commissione Agricoltura a Palazzo Madama.


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