“Illustrando gli emendamenti al decreto contro la peste suina ho voluto chiarire che il nostro obiettivo, anche sulla scorta delle criticità e dei rischi emersi nel corso delle audizioni, è il rafforzamento degli strumenti in mano al commissario per permettergli di intervenire con rapidità ed efficacia, ed i chiarimenti necessari sui suoi poteri e sui rapporti con la sanità territoriale e con istituzioni ed enti con funzioni pubbliche sul territorio. L’obiettivo da perseguire è la eradicazione della peste suina africana nell’area infetta a cavallo tra Piemonte e Liguria, ma anche quello di evitare che si allarghi alle aree circostanti che coinvolgono anche le regioni Emilia Romagna, Lombardia e Toscana, ed ancora quello di ridurre su tutto il territorio nazionale la eccessiva presenza di cinghiali che rendono alto il potenziale rischio di diffusione, anche alla luce dei dati di ISPRA che ci consegnano una densità di presenza di ungulati in moltissime zone addirittura di dieci volte della consistenza che sarebbe sostenibile”. Così il senatore Mino Taricco, capogruppo Pd in commissione Agricoltura.
“Abbiamo presentato proposte – continua Taricco – tra l’altro sostenute dalle regioni, dagli Zooprofilattici e dalle sanità regionali in audizione, per chiarire le norme, per prevedere risorse a sostegno della velocità degli interventi, ampliare il novero dei soggetti impiegabili e definire in modo puntuale la catena di comando nelle azioni di controllo, per coinvolgere i proprietari dei fondi ovviamente con le necessarie abilitazioni ed autorizzazioni, per chiarire le procedure autorizzative delle azioni da mettere in campo, evitando ci possano essere interferenze connesse alle procedure ordinarie che ne rallentino la attuazione. La priorità in questo momento è eradicare nelle aree infette e ridurre il rischio in tutte le altre aree”.


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