«Sono convinto che ci sia spazio per un buon lavoro di mediazione sul ddl Zan, è importante farlo per una legge così delicata».

Mino Taricco, lei è un senatore del Pd, nel suo partito Enrico Letta ha detto chiaramente che il ddl Zan va approvato così com`è. Lei voterà contro le indicazioni del suo partito?

«Non so ancora come voterò, spero che ci sia spazio per una mediazione che sarebbe utile alla legge».

E se non ci fosse la mediazione?

«Vedrò come comportarmi, ci penserò al momento».

Cosa vorrebbe modificare del ddl Zan?

«Comincerei dall`articolo dalle definizioni che ci sono in questo articolo e che modificano il quadro attuale, in particolare sull`identità di genere, peraltro in dissonanza con recenti sentenze della Corte costituzionale».

Cosa non la convince sull`identità di genere?

«Il fatto che approfondisce una discussione di natura antropologica, quando questa legge nasce per prevenire e sanzionare quegli atti che sono di discriminazione e di violenza legati all`omotransfobia. Su questo avrebbe dovuto concentrarsi».

A lei non piace la definizione identità di genere?

«Non è questione di piacere o non piacere. Direi piuttosto che ci troviamo di fronte a un utilizzo improprio di una sede dove si trattano le definizioni che non sono funzionali alla legge. Quello che stiamo facendo noi è una legge di natura penale. Questo aspetto di definizione apre, tra l`altro, un tema molto complesso che riguarda il fronte del rapporto uomo-donna».

Altre modifiche?

«L`articolo 4 e l`articolo 7».

Le stesse modifiche che vogliono la Lega e il centrodestra in generale.

«Sono semplicemente le modifiche di chi ha analizzato seriamente e a fondo questo disegno di legge».

E lei cosa modificherebbe dell`articolo 4?

«È un punto delicato e molto pericoloso».

In quale senso intende dire?

«Anche in questo caso stiamo parlando di un problema di definizione. L`articolo 4 ridefinisce i confini di un diritto sancito dalla nostra Carta costituzionale, quello di espressione».

Dove vede il pericolo?

«L`articolo 4 così come è scritto nel disegno di legge mette in correlazione affermazioni di una persona che non sono affermazioni di incitazione alla violenza con un comportamento di terzi».

Può spiegarsi meglio?

«Facciamo il caso: io affermo convinzioni che non sono violente. Poi alla luce delle mie affermazioni qualcuno, per suoi motivi, commette qualcosa di violento. Non posso essere punito io per il comportamento di altri. È inaccettabile».

Parlava anche dell`articolo 7, cosa modificherebbe di questo?

«Altro punto molto delicato, riguarda anche bambini molto piccoli».

In quale punto?

«Lì dove si istituisce la Giornata nazionale contro l`omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia e si prevede di divulgare e spiegare le teorie Lgbt nelle scuole».

Però nell`articolo 7 si parla anche di autonomia scolastica rispetto a questa divulgazione.

«Si ma è paradossale immaginare di fare questo in un Paese dove non si è mai fatta nemmeno l`educazione sessuale».

 


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