‘L’introduzione dei eco-delitti nel codice penale rappresenta una riforma fondamentale per garantire adeguata protezione ai beni ambientali e per imprimere la giusta direzione al modello di sviluppo del nostro Paese’. Lo ha detto il senatore del Pd Pasquale Sollo, relatore al disegno di legge sui reati ambientali, nel suo intervento nell’Aula del Senato.
‘Al momento gli ‘eco-processi’ – ha proseguito Sollo – sono basati su semplici contravvenzioni al codice civile e per questo sono i primi a subire i tempi del diritto. Dimostrare il danno ambientale è complicato e per questo, tra perizie e controperizie, le responsabilità vengono spesso cancellate dalla prescrizione. L’introduzione di queste 4 fattispecie di reato ambientale nel codice penale consentirà di approfondire le indagini e di colpire meglio l’azione della criminalità organizzata in campo ambientale, sempre più pervasiva. Non è un caso se, secondo il rapporto Ecomafie 2014, l’incidenza del numero degli illeciti ambientali cresce soprattutto nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, tra cui la Campania della Terra dei fuochi. Solo contrastando la criminalità ambientale si potrà dare una svolta green allo sviluppo dell’Italia, rilanciando la nostra economia sotto il segno dell’efficienza, dell’innovazione e della sostenibilità. Si tratta inoltre – ha concluso Sollo – di un testo di legge che risponde in modo equilibrato alle istanze di maggior tutela, severità e certezza della pena poste da vicende come quella dell’Eternit di casale Monferrato, della discarica di Bussi e dell’Ilva di Taranto’.

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