Prima però si decida sul Titolo V, altrimenti è tutto inutile
Finché non ci sarà la riforma del senato, «qualsiasi legge elettorale sarà imperfetta». Giudica di «lana caprina» le polemiche sul nuovo accordo Renzi-Forza Italia, per l`Italicum valido per la sola camera, Giorgio Tonini, vicepresidente dei senatori del partito democratico, «perché tanto il risultato dell`ingovemabilità non cambia con nessuna legge elettorale se l`assetto del bicameralismo resta così com`è», dice. E però riformare il senato, avverte Tonini, è molto più delicato di quanto non si dica, «e non perché ci siano senatori che non vogliono collaborare alla chiusura di Palazzo Madama, ma perché prima di riformare il senato bisogna verificare se tenere così com`è il titolo V e, in caso contrario, come intervenire per modificare le competenze legislative di stato e regioni». Insomma le riforme da fare salgono a tre: quella elettorale e due costituzionali. Un impegno non da poco per un governo che viaggia sul binario di una doppia maggioranza. Anche tripla in prospettiva, tenendo conto dell`interlocuzione del nuovo gruppo ex grillino, in via di costituzione proprio al senato, con i malpancisti civatiani. Scenario, questo, che secondo Tonini ha scarse possibilità di concretizzarsi: «Noi nel Pd discutiamo vivacemente, ma poi votiamo compatti».
 Domanda. Nel giro di un mese, Renzi ha cambiato di nuovo schema: non si fa più la riforma elettorale per camera e senato, ma solo per la camera.
 Risposta.
Finché non si fa la riforma istituzionale, qualunque legge elettorale è imperfetta. E francamente non mi appassiona sapere se è più imperfetta dando due premi di maggioranza diversi tra camera e senato, come prevedeva inizialmente l`Italicum, oppure votando con il proporzionale al senato è il maggioritario alla camera. Mi sembrano discussioni di lana caprina.
D. Nel suo partito però c`è chi, da Pippo Civati a Paolo Gentiloni, ha bollato il nuovo accordo come un madornale errore politico.
R.
Renzi è riuscito grazie all`interlocuzione con Forza Italia a fare il miracolo di dare spinta e sostanza al percorso delle riforme, che altrimenti non aveva chance di andare avanti. Anche l`ultimo accordo va in quel senso. D. Politicamente una nuova legge elettorale valida per la sola camera cosa significa?
 R.
Renzi con questa mossa va incontro al Nuovocentrodestra e all`opposizione interna del Pd. Non facendo saltare l`intesa con Forza Italia. Dopo di che nella sostanza non cambia nulla. Per assicurare la governabilità, si deve intervenire sul bicameralismo perfetto.
D. Il Pd ha le idee chiare?
R.
Ci sono tre punti chiave, quelli indicati già dal segretario Matteo Renzi prima di assumere l`incarico di premier: no al potere di fiducia del senato al governo, no all`elezione diretta dei senatori ( e all`indennità), il senato deve servire come forma di raccordo tra stato centrale e sistema delle autonomie. Su questo la direzione si è espressa compatta a favore.
D. Renzi è andato oltre, indicando la composizione del nuovo organismo: 150 sindaci, una ventina di governatori, una ventina di senatori di nomina del capo dello stato.
R.
Renzi ha fatto una proposta aperta alle modifiche. Io per esempio non sono convinto che sia la soluzione migliore. Se vogliamo mantenere l`attuale impianto del Titolo V della Costituzione sulle competenze legislative di stato, regioni ed enti locali, serve un senato delle regioni che faccia da raccordo tra potere centrale e locale, in particolare nelle materie di legislazione concorrente, penso alla sanità. La stessa Corte costituzionale ce lo chiede.
 D. Renzi sembra propendere per il modello dell`assemblea francese.
R.
In questo caso sarebbe necessario accentrare il potere legislativo in capo allo stato, e il senato darebbe solo pareri alla camera legislativa. Io propendo invece per il sistema tedesco. Comunque si impone una riflessione e una decisione.
D. Se per fare la riforma del senato serve cambiare prima il titolo V, le riforme concatenate da fare, partendo da quella elettorale, salgono a tre. Ne avrete il tempo?
R.
Il nuovo patto di coalizione punta ad arrivare alla fine naturale della legislatura. E comunque per fare tutto, andando avanti a passo veloce, basta anche un solo anno. D. Non temete che ci sia troppa carne a cuocere per un governo, e il partito del suo premier, che deve destreggiarsi tra due maggioranze, forse tre visto l`inciucio tra grillini e civatiani?
R.
Se pensa ai nostri dissidi interni le dico che noi del Pd discutiamo vivacemente ma poi votiamo in modo compatto.

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