‘I profughi usati come arma di ricatto? Da tempo l’Italia dice che il problema va risolto in Libia’
‘E’ evidente che la prospettiva per la Libia è quella di favorire l`incontro, difficilissimo visto che non ci si è riusciti nel corso di questi anni. Non è vero che l`Italia ha abbandonato la Libia dopo la caduta di Gheddafi. L`Italia è stata sola. Però la via d`uscita è sempre la stessa: cercare di fare tutte le pressioni necessarie, a cominciare dal mondo arabo-islamico sulle diverse ‘famiglie’ della Libia perché si mettano intorno a un tavolo dando vita ad un governo di solidarietà nazionale». Giorgio Tonini, senatore della segreteria del Pd, membro della Commissione esteri, non si aspettava di più dall`Onu.
L`Onu non ha dato la risposta che Renzi sperava?
Credo che nessuno si aspettasse in prima battuta la chiave per la soluzione del problema. È importante che ci sia stata una riunione del Consiglio di sicurezza sul tema Libia. C`è un inviato dell`Onu in Libia che è Leon. Bisogna aiutarlo perché la missione abbia successo.
Ma concretamente che vuol dire? Ormai tutto il mondo è sotto attacco.
Le guerre si fanno anche perché qualcuno ti dà le armi. Le varie fazioni sono armate da potenze regionali. Dietro le fazioni ci sono le potenze e bisogna spingere le fazioni e quindi le potenze a scegliere il negoziato. L`Occidente non è un protagonista diretto e non è più onnipotente come nel secolo scorso.
Però fornisce armi.
Non tutto dipende più da noi. Certo poi le armi leggere sono state fornite anche in chiave anti-Is. Il tema è delicato ma quello che conta è che ci sia il primato della politica. Siamo in presenza di un rivolgimento del mondo arabo, che cerca nuovi assetti. Non si poteva tenere lì Gheddafi, è come dire che bisognava tenere l`Impero romano. È una guerra loro.
Non solo.
Gli schizzi di sangue arrivano fino qua, ma lì si parla di centinaia di migliaia di morti e milioni di profughi, usati come arma di ricatto.
Contro l`Italia, principalmente.
Da tempo l`Italia dice che il problema va risolto lì. La Libia è uno dei Paesi in cui si gioca una sorta di guerra civile del mondo arabo islamico nelle sue componenti trasversali, e quindi bisogna che tutte le potenze dell`area lavorino in questa direzione.
La proroga di Triton è un po` poco?
Meglio di niente.
Però l`Italia continua a muoversi da sola.Minniti è in Egitto…
Se tutto dipendesse dalla nostra volontà si dovrebbe fermare la guerra ieri. Ma una presenza di una forza armata in territorio libico non può che essere immaginata in un accordo. La via diplomatica non è una via di inerzia. Noi dobbiamo approntare le difese. C`è tutta la questione che riguarda il terrorismo. Minniti è andato al Cairo, perché la sicurezza e la lotta al terrorismo si fanno con i servizi segreti e con polizia.

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