Un gruppo di tredici bambini saharawi è stato ospitato oggi in Senato. I piccoli, provenienti dai campi profughi allestiti nel territorio algerino del Sahara Occidentale sono stati accolti in sala Nassiriya dal senatore Stefano Vaccari, presidente dell’Intergruppo parlamentare di amicizia con il popolo saharawi, dalla senatrice Silvana Amati e da Francesca Chiavacci, presidente nazionale dell’ARCI e da Omar Mih, rappresentante del Fronte polisario in Italia..
“L’iniziativa – ha ricordato il senatore Vaccari nel corso della conferenza stampa – è stata possibile grazie alla collaborazione con la RASD e la Rappresentanza del Fronte Polisario in Italia. L’intergruppo lavora da tre anni per sensibilizzare l’opinione pubblica su alcuni temi, oggi si tratta dell’accoglienza nel nostro Paese”.
“E’ sempre emozionante incontrare i bambini e le bambine Saharawi, ospitati per le vacanze in Italia grazie al lavoro di associazioni e comitati, dei volontari, degli Enti locali, delle iniziative di amicizia e dei gemellaggi. Già dagli anni della mia esperienza politica nella Regione Marche, e ora attraverso l’Intergruppo parlamentare di amicizia, sostengo con convinzione il diritto all’autodeterminazione del popolo Saharawi, oggetto peraltro di una solidarietà politica trasversale in Italia, ma anche in Europa e in ambito internazionale. Continueremo a lavorare perché l’Italia si impegni su questo tema nell’ambito del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, nella speranza di poter festeggiare dei progressi concreti con i bambini che verranno in visita il prossimo anno.”
Durante la conferenza non si è parlato solo del progetto di accoglienza dei bambini nel nostro paese per il periodo delle vacanze estive, grazie alla rete di solidarietà ANSPS, ma anche di una pubblicazione dell’Arci a sostegno della causa saharawi.
La presidente nazionale dell’associazione, vicina da sempre al popolo saharawi, ha promosso il 20 giugno scorso La campagna nazionale “#Saharalibre”.
“L’iniziativa è volta a sensibilizzare e sollecitare la solidarietà politica al popolo Saharawi – ha spiegato Chiavacci – per risvegliare la coscienza civile su una delle cause di ingiustizia globale più rilevanti del secolo breve: l’indipendenza e la libertà del popolo saharawi”.


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