“Il disegno di legge sui piccoli comuni che il Senato si appresta a licenziare definitivamente è un’iniziativa parlamentare del collega deputato Pd Realacci, approvata all’unanimità dalla Camera e finalizzata allo sviluppo sostenibile e al rilancio dei 5.585 comuni italiani con meno di 5 mila abitanti, il 57 per cento del territorio italiano in cui vivono oltre 10 milioni di italiani. E’ quella ‘area interna’ della Penisola in cui sono anche insediate circa 400 mila imprese agricole e in cui si produce oltre la metà del patrimonio agroalimentare che ha reso celebre il made in Italy nel mondo. Il ddl risolve le principali difficoltà di queste piccole realtà amministrative, garantendo l’accesso ai servizi per contrastare lo spopolamento e interventi in materia di ambiente, protezione civile, istruzione, sanità, servizi socio-assistenziali, trasporti, viabilità, servizi postali”. Lo dice il senatore del Pd Stefano Vaccari, capogruppo del Pd nella Commissione Ambiente e relatore al ddl sui piccoli comuni, che è intervenuto nell’Aula.
“Il disegno – prosegue Vaccari – istituisce un Fondo per lo sviluppo strutturale, economico e sociale dei piccoli comuni, con una dotazione di 10 milioni di euro per l’anno 2017, e 15 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2018 al 2023. I piccoli comuni, derivanti anche dalla fusione di municipalità con meno di 5 mila abitanti, potranno riqualificare i propri centri storici, individuando aree di particolare pregio in cui indirizzare interventi integrati pubblico-privati. Potranno istituire centri multifunzionali per i servizi, anche stipulando convenzioni per i servizi postali e i trasporti. Potranno puntare alla banda ultra-larga e promuovere mercati di prodotti locali. Il piano dell’istruzione per le aree montane e rurali dovrà inoltre ‘mettere in rete’ gli istituti scolastici per la progressiva digilitazzione dell’istruzione. In Senato abbiamo inoltre approvato importanti ordini del giorno che riguardano la distribuzione facilitata dei farmaci, la possibilità che le farmacie eroghino altri servizi, nonché l’estensione degli interventi per i centri storici anche al rimboschimento e al contrasto del dissesto idrogeologico, grazie alla stipula di convenzioni e contratti di appalto con gli imprenditori agricolo-forestali del territorio”.


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