“Ringrazio il Presidente, la conferenza dei capigruppo e tutte le forze politiche perché abbiamo l’occasione oggi di fare in modo che la celebrazione in quest’Aula del 25 novembre non sia l’ennesima stanca occasione rituale,  ma il giorno in cui si dà il primo sì all’istituzione della Commissione bicamerale d’inchiesta sul femminicidio e su ogni forma di violenza di genere. Perché ancora una commissione parlamentare di inchiesta? Perché ancora, nonostante un patrimonio normativo corposo, avanzato, solido e che anche negli ultimi anni abbiamo continuato a integrare, tante, troppe donne sono colpite dalla violenza, che prende molte forme diverse. Sono orgogliosa di dire che al Senato abbiamo lavorato per istituire questa Bicamerale all’unanimità, con un’intesa tra tutte le forze politiche a partire da punti di vista diversi mostrando così, credo, il bel volto della politica. La Bicamerale è un salto di qualità, finora aveva indagato solo il Senato dalla XVII legislatura, ma è importante coinvolgere tutto il Parlamento”. Lo ha detto in Aula la senatrice del Pd Valeria Valente, relatrice all’istituzione della Bicamerale di inchiesta sul Femminicidio. “Perché ancora così tanta violenza contro le donne? – ha continuato Valente – La risposta non può che essere culturale. Siamo immersi in stereotipi e pregiudizi così profondamente radicati in noi stessi che facciamo fatica a riconoscerli, noi come tutti gli operatori della giustizia. Faccio queste considerazioni a partire dal lavoro svolto dalla Commissione di inchiesta del Senato sul femminicidio nella passata legislatura, che ha provato a scandagliare i diversi aspetti della violenza: abbiamo esaminato 100 mila pagine di fascicoli, 2000 fascicoli, fatto 200 audizioni, 117 sedute, 58 uffici presidenza. Abbiamo approvato 13 relazioni e la legge sulle statistiche di genere, fondamentale per avere dati certi sul fenomeno. Soprattutto abbiamo svolto un immane lavoro di dialogo e relazione del mondo che fuori da noi ogni giorno incessantemente lavora per proteggere, accogliere e comprendere le donne: Magistratura, avvocatura, polizia, centri antiviolenza, associazioni, psicologi, professionisti della sanità. Con le relazioni abbiamo incalzato le istituzioni e il nostro lavoro, per cui ringrazio tutti i componenti, gli uffici e i professionisti consulenti, i migliori in Italia che hanno lavorato a titolo gratuito, è diventato un punto di riferimento. L’auspicio – ha concluso Valente – è che si faccia tesoro di questo patrimonio, che non si ricominci da zero”.


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