“Anche la violenza economica e il gender gap si configurano oggi come una violenza sulle donne: significano sostanzialmente per una donna non trovare adeguata valorizzazione della sua professionalità e delle sue competenze”: così Valeria Valente, senatrice Partito democratico componente della commissione femminicidio, di cui è stata presidente. Secondo dati Inps, gli uomini guadagnano in media in Italia il 28% in più delle donne, sia nel settore privato dove la disparità arriva addirittura al 34,5%, che nel settore pubblico, in cui si attesta comunque al 27,7%. Persino nel lavoro domestico le donne sono retribuite meno degli uomini. “Oggi – sottolinea Valente – le donne studiano di più, si laureano prima con ottimi voti eppure non progrediscono nei percorsi di carriera, fanno fatica ad affermarsi e soprattutto a guadagnare quanto gli uomini. Si tratta di una forma di violenza latente ma drammatica: ricordiamo che anche la violenza economica impone alle donne percorsi di uscita molto difficili e questo impatta sulla loro qualità della vita. Ancora oggi i modelli di organizzazione del lavoro sono modelli al maschile, che rischiano soprattutto di discriminare le donne in periodi come quelli della maternità. Troppe donne ancora trovano difficoltà nell’affermazione dei loro percorsi di carriera, ma anche nell’esercitare leadership e soprattutto nel sentirsi accolte nella loro differenza. Queste sono forme di violenza che a tutti i costi dobbiamo combattere per costruire un mondo più giusto per donne e uomini” conclude la parlamentare Dem.
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