“Un giocatore della primavera della As Roma avrebbe diffuso un video intimo di una dipendente dello staff, spedendolo al proprio cellulare dal telefono della ragazza, che lui le aveva chiesto in prestito per effettuare una chiamata. Il video pare sia circolato a Trigoria, tra il personale e i calciatori. Ovviamente senza alcun consenso da parte di lei. A seguito di quanto accaduto, la società avrebbe deciso di licenziare la donna per ‘incompatibilità ambientale’. Se fosse vero quanto riportato da alcuni giornali, si tratterebbe di una vicenda gravissima. Licenziare la vittima di un reato. Perché? Perché su di lei graverebbe l’incompatibilità lavorativa. E lui? Non risulterebbero interventi nei suoi confronti da parte della As Roma, stando sempre alla lettura della cronaca. Una decisione sconcertante per la quale Differenza Donna e Assist Ass. Naz. Atlete hanno chiesto l’intervento immediato del CONI e della Federazione Gioco Calcio”. Lo scrive sui social la senatrice del Pd Valeria Valente.

“Se questi fatti fossero confermati – prosegue Valente – saremmo ancora una volta di fronte a una donna che paga il prezzo di essere donna. Un prezzo alto come la perdita del lavoro. Il paradosso di una cultura sessista che infetta ogni ambiente, che vittimizza due volte le donne, e autorizza al contempo gli uomini a comportamenti abusanti. E poi ci chiediamo perché sia così difficile denunciare per noi una violenza subita?”.


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