“Giorgia Meloni è la prima donna in Italia
a guidare una formazione politica, Fdi, che ha portato in poco
tempo, sfruttando l’opposizione e con sapienza politica le paure
delle persone, a contendere al Pd il posto di primo partito in
Italia. Alla Convention di Fdi a Milano ha detto chiaramente:
puntiamo (punto) al governo del Paese. Il fatto che sia una donna
è certamente positivo e un segno dei tempi e della strada che
anche in Italia faticosamente le battaglie femministe hanno
conquistato, ma è anche emblematico di quanto non basti una donna
per mettere in campo politiche efficaci per le donne”. Lo scrive
sul Foglio la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della
Commissione Femminicidio, sottolineando: “tanto è vero che
l’unica parola sulle donne alla Convention è stata in favore
della legge che istituisce il reato di maternità surrogata. E in
un intervento sul Foglio di qualche tempo fa, Meloni ha scritto
la sua ricetta: invece di intromettersi in temi che dovrebbero
rimanere esclusiva competenza degli Stati membri, come il diritto
di famiglia e l’educazione dei figli, l’Ue dovrebbe puntare sulla
natalità e sulla famiglia. Apprezzo Meloni per la chiarezza, ma
dissento totalmente: il sostegno alle donne e alla natalità non
passano per il sostegno alla famiglia. Al contrario, supportare
le donne significa per noi promuovere e riconoscere le libertà,
l’autonomia, i talenti e le competenze femminili”.
Nell’articolo, Valente sottolinea che è anche per questo che
“vogliamo più Europa, anche pensando all’Ungheria e alla
Polonia”, perché “i diritti inalienabili delle donne non possono
essere compressi a seconda del colore politico del governo”. “In
Italia per le donne c’è ancora tanto da fare – conclude Valente –
ma su questo da Meloni non è venuta una parola, mentre sappiamo
quali prospettive di chiusura evochino, per esempio, la
concezione difensiva di Fdi sull’immigrazione come sulle
politiche contro la violenza sulle donne e certi retaggi di
maschilismo che emergono a tratti dalle parole di esponenti del
suo partito. Per tutto questo l’Ue e l’Italia di Meloni sono un
passo indietro per le donne, nel nostro Paese e nel Continente”.


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