“Il 22 ottobre 2018, riscontrando il concreto rischio di una regressione culturale e normativa, le rapporteur dell’Onu sulla violenza contro le donne e sulle discriminazioni inviavano al governo italiano una lettera in cui esprimevano profonda preoccupazione in merito all’approvazione ddl Pillon e chiedevano rassicurazioni in 60 giorni. Dal governo è arrivato solo silenzio. Allora ho presentato un’interrogazione, ma non ho avuto risposta, così come sono rimaste inascoltate anche le audizioni dei sindacati, delle associazioni, del mondo delle professioni svolte nella commissione Giustizia del Senato. Il Pillon è un disegno di legge che, dietro la finta denominazione di ‘affido condiviso’, vuole in realtà imporre una concezione patriarcale e diseguale della famiglia e della società. Ci dispiace per Pillon, le donne guardano avanti e non hanno alcuna intenzione di tornare indietro. E domani saranno in piazza per chiedere a gran voce il ritiro di questo assurdo ddl. Il Pd continua chiedere in tutte le sedi parlamentari che la maggioranza lo ritiri immediatamente”. Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione sul femminicidio e componente della commissione Giustizia.


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