“La violenza contro le DONNE non è solo italiana e mi sembra doveroso ricordare le tante DONNE, troppe che subiscono violenza in tutto il mondo”. Lo ha detto la senatrice del PD Valeria Valente, già presidente della Commissione d’inchiesta del Senato sul femminicidio, in occasione della presentazione della relazione conclusiva della Commissione, avvenuta oggi nella Sala Zuccari presso il Senato. “C’è una relazione personale sbagliata tra gli uomini e le DONNE- ha concluso- una relazione poco sana, con gli uomini che in qualche modo fanno fatica a stare al mondo, in alcuni casi non rispettando la propria compagna o una donna e che hanno bisogno di affermare la cultura della supremazia, del possesso, della prevaricazione e del dominio, per dare una risposta anche al proprio senso di identità e al loro modo di stare al mondo”

“Una volta il braccialetto elettronico non c’era. Perchè oggi non viene usato? E perché non si ricorre alle misure di prevenzione, le misure cautelari? Quante di queste vengono adottate prima che una donna venga ammazzata? Poche, troppo poche. Perchè?”. Lo ha chiesto la senatrice del PD, Valeria Valente, già presidente della Commissione d’inchiesta del Senato sul femminicidio, in occasione della presentazione della relazione conclusiva della Commissione, avvenuta oggi nella Sala Zuccari presso il Senato. “Io do per scontata la buona fede di un magistrato- ha proseguito- credo che qualunque magistrato lavori per tentare di proteggere una donna, ma ci dobbiamo chiedere perchè non adotti una misura di quest tipo. Perchè molto spesso il tema vero è la fatica a riconoscere e a leggere la violenza per quella che è”. “Nelle separazioni- ha concluso Valente- il 34% delle DONNE allega violenza. Violenza che poi, però, non viene riconosciuta nel corso del giudizio, non viene LETTA, non viene verbalizzata per quello che è: non è violenza ma conflitto. Quindi il tema è riconoscere”.


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