“L’approccio di questo decreto sul bradisismo nei Campi Flegrei, che pure è stato migliorato alla Camera e sul quale in Commissione al Senato il Pd ha ripresentato emendamenti, rimane purtroppo di tamponare l’emergenza. E’ un decreto che fa passi avanti, ma non sufficienti. Il decreto stanzia infatti circa cinquanta milioni di euro a copertura degli interventi previsti solo per il 2023 e il 2024.Si cerca di tamponare l’emergenza, senza preoccuparsi di creare le condizioni perché l’emergenza non si riproponga. I Comuni e le popolazioni dell’area flegrea, 550 mila persone, convivono con uno dei sistemi vulcanici più ampi ed estesi del mondo, in un territorio caratterizzato da un tessuto urbanistico, edilizio e sociale assai complesso. In un caso come questo, bisogna fare di tutto, con politiche di ampio respiro, strutturali e sistemiche, per evitare che eventi naturali estremi divengano emergenze. Questo è stato lo spirito che ha guidato il Pd nell’esame: il dialogo è stato franco, i miglioramenti – seppur non sufficienti, ci sono stati. Per questo, con la responsabilità che è necessario assumersi di fronte a una situazione così delicata, il Pd si astiene”. Lo dice la senatrice napoletana del Pd Valeria Valente, che è intervenuta in Aula in dichiarazione di voto.

“Nel dl si fanno due passi avanti – prosegue Valente – all’articolo 2, che disciplina il Piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate direttamente interessate dal fenomeno bradisismico e all’articolo 3 che, grazie anche all’azione del Pd, disciplina il Piano di comunicazione alla popolazione, da attuare in raccordo con i comuni della zona rossa. L’intervento, però, si ferma qui. Il problema viene individuato, le criticità vengono comunicate alla popolazione, e poi? Nulla si prevede, in chiave pluriennale e sistemica, per mettere i Comuni e la popolazione nelle condizioni di attrezzarsi per rafforzare la prevenzione. Non ci sono infatti risorse pluriennali per mettere in sicurezza gli edifici, e le avevamo chieste; e non ci sono misure di sostegno e di finanziamento degli interventi privati di consolidamento e messa in sicurezza, come ad esempio l’istituzione del super sisma bonus chiesto dai Sindaci e dall’ANCI. E nemmeno è stata accolta la proposta delle opposizioni – ha concluso Valente- di equiparare l’area flegrea a zona sismica 1, ossia ad elevata pericolosità, il che avrebbe consentito di attivare una serie di importanti dispositivi di prevenzione e gestione di eventuali emergenze”.


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