“Il ddl Pillon ha mobilitato per prime le donne, ma gli uomini non dovrebbero lasciarci sole in questa battaglia, perché è una controriforma del diritto di famiglia che delinea il vero obiettivo del governo populista: ricostruire uno Stato etico, che decide al posto dei cittadini e impone scelte sulla base di precisi valori morali”. Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente, vicepresidente del gruppo dem e segretaria della Commissione Giustizia.
“L’affido è già condiviso per 9 coppie su 10 – spiega ancora Valente – e allora perché nuove norme? Per tornare alla patria potestà e rendere il divorzio difficoltoso, se non impossibile, per le donne. Se si legge questa proposta accanto alle disposizioni già approvate o in corso di esame sulla legittima difesa (diritto di proprietà prevalente sul diritto alla vita), sulla prescrizione (processi infiniti per individuare capri espiatori, ai danni degli innocenti), sull’immigrazione e sicurezza (decadenza discrezionale della cittadinanza), sullo smantellamento del sistema penitenziario (la pena è solo repressiva, non più rieducativa) e sul reddito di cittadinanza (assegno subordinato alla spesa “morale”), appare chiaro il disegno complessivo del governo giallo-verde: l’abbandono dello stato laico in favore dello stato etico. E’ la scala di valori del governo Lega e M5s a stabilire quali siano i comportamenti dei cittadini da sanzionare o consentire. Questo è il risultato della saldatura tra la cultura giustizialista e forcaiola dei Cinque stelle e quella repressiva della Lega. Così si affossa lo stato di diritto e la storia ci insegna che questa direzione porta a regimi totalitari e assolutisti. Coloro che credono nella democrazia liberale – conclude Valente – devono combattere uniti, donne e uomini contro questa visione”.


Ne Parlano