“É di oggi la notizia dell’esposto presentato da Adi-Associazione Dottorati e dottorandi italiani e da Flc-Cgil presso la Commissione europea sul rischio che il Disegno di legge Bernini sull’università, attualmente in discussione in Senato, impedisca l’attuazione di uno specifico caposaldo del Pnrr sulla ricerca. È un rischio assolutamente concreto. Perché con questo Ddl il governo di fatto aggira e neutralizza lo strumento del Contratto di Ricerca introdotto dalla legge 79 del 2022 come unico rapporto di lavoro post-dottorale, di tipo subordinato, con tutte le tutele giuslavoristiche e previdenziali, con una retribuzione in linea con gli standard europei. Il Ddl Bernini reintroduce una selva di figure precarie di fatto rendendo vana la cancellazione del precarizzante ‘assegno di ricerca’ e l’introduzione al suo posto del solido ‘contratto di ricerca’ che finalmente riconosce dignità al lavoro della ricerca universitaria. La precarietà è uno dei grandi mali dell’università italiana. Il Governo Meloni vuole cancellare i diritti conquistati nel 2022 grazie a una legge votata praticamente da tutti i gruppi parlamentari e vuole far tornare indietro il sistema, ad una condizione di precarietà insostenibile che mortifica la vita di migliaia di lavoratori e le potenzialità dell’intero Paese”. Così in una nota il senatore del Pd Francesco Verducci.
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