‘L’Operazione Mare nostrum ha certo un costo che pesa, in particolare in una situazione di così grave crisi. Ma si può quantificare il costo di una vita? E allora questo è il costo che dobbiamo per sanare la vergogna, come l’ha chiamata il Presidente Giorgio Napolitano il 3 ottobre di fronte alla spianata di Lampedusa con 366 bare. Quel che serve a passare dalla vergogna alla credibilità, che oggi il nostro Paese ha riconquistato grazie a questa operazione che ha permesso di salvare più di 50 mila vite umane e che reclamiamo adesso diventi iniziativa di tutta l’Europa’. Lo dice il senatore del Pd Francesco Verducci, che è intervenuto nell’Aula del Senato nella discussione sulle mozioni su Mare Nostrum. ‘Noi – prosegue Verducci – siamo chiamati a dare risposte, non a fare demagogia. l’emergenza di Mare Nostrum è dovuta alle politiche sbagliate e fallimentari del passato, che hanno inasprito l’atteggiamento nei confronti dell’immigrazione, causando l’ampliamento di irregolarità e marginalità, al fallimento dei respingimenti e del reato di clandestinità. L’Italia non deve recedere da Mare Nostrum, ma reclamare dall’Ue una politica europea per l’immigrazione, una conferenza internazionale sulla Libia, interventi di cooperazione internazionale in Africa ed in Medio Oriente in grado di sanare le guerre, i conflitti, le persecuzioni che producono l’esodo da fronteggiare. Mare nostrum deve ampliarsi, diventando a tutti gli effetti uno strumento europeo. Dobbiamo usare il semestre di Presidenza italiana anche per questo scopo e per una revisione profonda del regolamento Dublino III, che oggi impedisce ai richiedenti asilo di raggiungere la propria meta, come già richiesto dalla Commissione Migrazione del Consiglio d’Europa su proposta della delegazione italiana. In gioco non c’è solo il destino di migliaia di persone, ma quello della nostra civiltà, della nostra Europa’.

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