“L’emendamento del relatore Cociancich al Ddl Editoria appena depositato introduce per tutto il personale e i consulenti Rai, nessuno escluso, il tetto alle retribuzioni di 240mila euro voluto per le società partecipate dal Governo Renzi con una legge del 2014. È un emendamento molto importante che raccoglie esattamente quanto votato all’unanimità dalla Commissione di Vigilanza Rai su iniziativa del Pd lo scorso novembre in merito allo statuto Rai. Il tema della trasparenza sugli stipendi è stato a sua volta inserito dalla legge di riforma della governance. Oggi in Rai sono circa 90 gli stipendi superiori ai 200mila euro, tra cui molti non più giustificati per la cessazione di funzioni e mansioni per cui vennero attribuiti. Con questo emendamento, su iniziativa parlamentare, la Rai farà un ulteriore salto di qualità su trasparenza e riordino delle retribuzioni, sanando la troppa confusione e le troppe iniquità, spesso stratificatesi negli anni, che ne compromettono pesantemente la credibilità e l’autorevolezza. É un passo importante, che spronerà l’azienda a varare un vero codice di regolamentazione e alla completa trasparenza su tutte le retribuzioni, anche quelle artistiche”. Così Francesco Verducci, vice presidente della commissione di vigilanza Rai e senatore del Pd, commenta e spiega l’emendamento presentato dal relatore al ddl sull’editoria Roberto Cociancich sul tetto agli stipendi degli amministratori della Rai.


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