‘Matteo Concetti aveva 23 anni e il 5 gennaio è morto nel carcere di Ancona. Si è tolto la vita.
Poche ore prima aveva detto alla mamma che si sarebbe ucciso se fosse restato in isolamento. Una tragedia quindi che si poteva e si doveva evitare. Ringrazio la collega Ilaria Cucchi per aver portato alla nostra conoscenza questa dolorosa vicenda. Abbiamo il dovere di denunciare quanto accaduto a Matteo, di non lasciarlo solo nella morte come accaduto nella vita. Matteo soffriva una grave patologia psicologica, e non doveva essere in carcere. Avrebbe avuto diritto a scontare la sua pena in una struttura alternativa. Dal carcere non ha fatto più ritorno. La madre disperata aveva implorato tutti di proteggere Matteo, ma così non è stato. Abbiamo il dovere di non tacere sul numero altissimo di suicidi nelle nostre carceri, sulle violenze, sul sovraffollamento drammatico, sulla carenza di medici e infermieri, sulle condizioni proibitive in cui lavorano gli agenti di polizia penitenziaria, sulla negazione di misure alternative e di percorsi reali di riabilitazione e rinascita. Tutto questo è il fallimento dello stato di diritto e della giustizia e un trasferimento della Costituzione.’
Così in una nota il senatore del Pd Francesco Verducci intervenuto in aula del Senato.


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