‘Si rimane con una sensazione di stupore nel leggere le parole di Paolo Gentiloni, autorevole parlamentare ed autorevole sostenitore di Matteo Renzi, che oggi in una intervista a ‘Repubblica’, invita bruscamente a rottamare il Governo Letta il prima possibile per inadempienze ritenute insostenibili. Viene da chiedersi se si tratti dello stesso Paolo Gentiloni che fu tra i primi e più strenui teorici delle larghe intese che portarono alla formazione del Governo Monti. E se non sia stato proprio Matteo Renzi ad incalzare il Pd nelle ore successive al voto di febbraio per verificare in fretta la possibilità di un accordo di governo con il Pdl. Il resto è cronaca, ed io la vedo così: un governo di larghe intese tra forze alternative, e non un’alleanza politica, nato per stato di necessità del Paese e per spirito di servizio nei confronti delle urgenze (innanzitutto delle fasce più deboli) del Paese. Se il Pd è costretto a sostenere questo Governo, è per la sconfitta di febbraio. E nella sconfitta di febbraio pesa come un macigno, a mio parere, il fatto che il Pd abbia sostenuto per quasi due anni la cosiddetta ‘Agenda Monti’, come il fronte che aveva in Paolo Gentiloni uno dei più autorevoli esponenti aveva con forza chiesto di fare. Per questo penso che tutto il Pd debba battersi perché nella legge di stabilità ci sia il massimo di discontinuità con quella stagione. Si possono e si devono concentrare le (ancora troppo poche) risorse disponibili su investimenti per creare lavoro, credito alle imprese, inclusione sociale. Il Pd faccia una battaglia a viso aperto dalla parte di chi sta pagando la crisi e non ce la fa più. Il Pd e il Governo Letta avranno mantenuto gli impegni presi all’atto della fiducia, e sarà un modo concreto per dare forza e credibilità al Pd e preparare l’alternativa’. Lo dichiara il senatore del Pd Francesco Verducci, commentando l’intervista a Repubblica di Paolo Gentiloni.